Tra le bellezze monumentali che la città di Canicattì conserva, di notevole interesse è sicuramente la Chiesa Madre.
Detta anche Chiesa di San Pancrazio, la Chiesa Madre venne edificata verso la metà del sec. XVIII.
La facciata attuale è opera di Ernesto Basile (1857-1932) risalente al 1908. All'interno sono custodite diverse opere d'arte poste nei tre principali altari.
Nel primo altare si trova l'Ecce Homo, una statuetta marmorea dalle piccole venature.
Foto © Alfonso Messina
Nel secondo altare la tela firmata da Pietro d'Asaro e datata 1633, della Sacra Famiglia con S. Anna e S. Gioacchino, recentemente restaurata e proveniente dalla Chiesa del Carmelo. Nel terzo altare la tela Addolorata opera di Olivio Sozzi (1690-1765) e la Madonna delle Grazie, una statua del sec. XVI d'arte bizantina.
Chiesa di Santo Spirito con annesso chiostro, del seicento. Il convento fu edificato per volere di donna Antonia Balsamo Bonanno e del frate Antonio Nocera, sui resti di un vecchio oratorio.
Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo del 1662. Annesso alla chiesa fu edificato il Monastero delle benedettine, oggi abbandonato
Chiesa di San Diego d'Alcalà, protettore della città, sede della Confraternita dei Santi Sebastiano e Diego.
Chiesa di San Francesco, della fine del '500, un tempo dei frati conventuali.
Chiesa San Domenico, del 1612, con annesso convento, un tempo dei domenicani
Resti della secentesca fontana del Nettuno situati nel prospetto della torre campanaria della Chiesa del Purgatorio
Villa Firriato, sempre del Basile, edificata alla fine dell'800
Palazzo La Lomia del XVII secolo, sito in via Cattaneo; un altro palazzo La Lomia si trova in via Mariano Stabile
Il Teatro Sociale di Canicattì venne realizzato, nel 1889-1908, dall'architetto Ernesto Basile.
Nel 1874 l'ing. Francesco Tabasso aveva presentato al Comune di Canicattì un progetto per la costruzione di un teatro, tale progetto, non piacque all'amministrazione comunale.
Nel 1883 un nuovo progetto fu presentato dall'ing. Dionisio Sciascia, progettista dei teatri di Agrigento e Racalmuto anche questo progetto non andò in porto.
Nel 1889 Ernesto Basile presentava il suo progetto che piacque subito per eleganza e stile. Ernesto Basile disegnò un edificio ispirato agli elementi più caratteristici allo stile liberty.
Caratteristiche del teatro sociale di Canicattì sono: le pannellature su cui sono come ritagliate le finestre; i bugnati angolari delle strutture rientranti e i pilastri con lesene doriche e paraste corinzie, che delimitano rispettivamente i tre cancelli in ferro battuto dell’ingresso e la trifora vetrata dell’ampia balconata del piano superiore; e infine la merlatura che emerge dai pilastri con leggiadri cippi sormontati da sfere, che si slanciano come raffigurazione dell’altro elemento tipico dell’arte basiliana: la torre.
Antonella Mazzamuto, nel libro Teatri di Sicilia, parlando del Teatro Sociale di Ernesto Basile a Canicattì del 1899, afferma che nel ripercorrere le modalità dell'eclettismo del tardo ottocento introduce già elementi del linguaggio basiliano modernista…. E quindi il Teatro di Canicattì costituisce nell’evoluzione artistica del Basile un passo avanti verso nuove esperienze architettoniche. Quando Ernesto Basile redigerà il progetto per il Kursaal Biondo (oggi Teatro Nazionale) a Palermo, darà alla sala del cinema-teatro una forma rettangolare, proprio quella forma rettangolare – rileva la Mazzamuto - che il Basile aveva già sperimentato nel teatro di Canicattì.
Villa Firriato, progettata da Ernesto Basile è uno splendido esempio di quell’arte liberty famosa nel mondo per uno stupefacente mix neogotico di esotismo e modernità.